venerdì 28 novembre 2008

Concettualizziamo con le mappe!!

In questa lezione di matematica abbiamo capito che cosa sono e a che cosa servono le mappe concettuali! Le mappe concettuali sono molto importanti perchè riescono ad esprimere in modo sintetico e chiaro dei concetti che vengono rappresentati e collegati tra loro mediante delle relazioni. Il professore ci ha fatto creare la mappa concettuale della nostra abitiazione: come sempre partiamo da situazioni personali e concrete per poi collegarci ai concetti matematici! Lo trovo molto interessante perchè fa apparire la matematica come disciplina strettamente collegata alla realtà... Abbiamo ragionato sul fatto che le mappe concettuali servono per analizzare il livello di apprendimento degli allievi: per capire il percorso di ogni singolo allievo si potrebbero creare due mappe concettuali all'inizio dell'anno scolastico. Una riguardante il livello di partenza dello studente e una relativa agli obiettivi che dovrebbe raggiungere. Questo potrebbe essere utile per capire se il percorso di studi ha raggiunto gli scopi preposti! Mi è piaciuto molto rappresentare la mappa concettuale della mia abitazione: intanto che la creavo immaginavo, come consigliato dal professore, di dover effettuare uno scambio di casa con una persona straniera. Così intanto che la creavo pensavo a quali informazioni sarebbero state necessarie per una persona estranea.
GUARDA QUI!!!
Una mappa concettuale rappresenta concetti astratti e relazioni: un esempio è l'albero genealogico della prima lezione! Ecco quindi che con una mappa concettuale si possono rappresentare le conoscenze che stanno alla base delle parole..

Calcoli mentali...

Eccomi di nuovo a scrivere sul mio blog! Purtroppo sono rimasta assente le due lezioni precedenti per motivi di scioperi e tirocinio... Oggi ho invece partecipato alla lezione di matematica! Durante questa lezione abbiamo ragionato sulla capacità di svolgere calcoli rapidi cercando di metterla direttamente in pratica. Inizialmente abbiamo disegnato cento quadretti ordinati, tutti alla stessa distanza. Poi dovevamo colorarne quanti ne volevamo e chiedere alle compagne di indicare il numero esatto di quadratini colorati cronometrando il tempo impiegato. Successivamente abbiamo ripetuto le medesime operazioni, ma con dei quadratini posti in disordine sul foglio. La prima osservazione da fare è sicuramente la notevole differenza di tempo: con i quadratini posti in modo ordinato, ognuno metteva in atto delle strategie per calcolarli più velocemente e il tempo era infatti minore. Per i quadratini disordinati erano invece obbligati a contare i quadratini uno per uno e il tempo era dunque maggiore. Mi è piaciuta molto questa lezione.. Sottoporre e essere sottoposta a prove di questo genere mi è sempre piaciuto. C'è da ammettere che non sono proprio veloce a svolgere e calcoli a mente.. Tanto più se i quadratini sono disordinati! Probabilmente basta un po' di esercizio mentale per migliorare...
Vi propongo un esempio di quanto ho spiegato sopra: sarete d'accordo con me nel dire che nel secondo caso ci si impiega più tempo no?!?! Eppure i quadratini colorati sono sempre venti!!

lunedì 3 novembre 2008

Simpaticizziamo i Problemi!!!

Ci sono stati proposti due problemi di livello elementare riguardanti uno la disposizione di numeri dall’uno al nove in una griglia, e l’altro la collocazione delle lettere dalla A alla F in sei quadretti disposti intorno ad una tavola rotonda. Viaggiando con la fantasia, io ed il mio gruppetto, abbiamo inventato un possibile problema da sottoporre a bambini di otto anni riguardante i cartoni animati. Divertente, no?!?!
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Ho provato a far risolvere il problema in questione a mia nipote di otto anni. Ha trovato difficoltà a capire la posizione dei personaggi e solo grazie al mio aiuto è riuscita a disporli nel modo corretto. Più volte si è chiesta quale fosse la sinistra ed ha impiegato circa quattordici minuti a risolvere il tutto. Ha trovato più semplice risolvere il problema della tavola rotonda.
E’ stato bello provare ad applicare ciò che abbiamo detto in aula perché mi ha permesso di vedere più direttamente i ragionamenti che un bambino di questa età fa di fronte ad un problema simile. Non mi sembra di ricordare problemi così alternativi nella mia esperienza scolastica: ricordo solo testi scritti e diagrammi ad albero in cui inserire i dati del problema. Forse se si proponesse la matematica come un gioco, le ore di questa disciplina risulterebbero molto meno noiose.

Sai chi era Sierpinski?

Durante questa lezione di matematica abbiamo analizzato il lavoro di questo strano signore.La sua attività consiste nel disegnare dei triangoli equilateri all’interno di ogni singolo triangolo equilatero che si crea partendo da una figura come questa:


Studiando il lavoro svolto da Sierpinski abbiamo capito che procedendo nella realizzazione dei vari triangoli equilateri, si portavano avanti anche le potenze di tre.

Per capire meglio GUARDA QUI!!!
Riprendendo lo studio della numerazione in base tre del nostro amico alieno della volta precedente, abbiamo creato delle banconote che gli potrebbero essere comode in un suo eventuale viaggio sulla terra.
Inizialmente ho trovato in parte complicato riuscire ad associare le figure di Sierpinski con le potenze di tre, ma, ragionandoci sopra, ho trovato questo lavoro alternativo ed interessante. Simulare la compravendita in un supermercato o creare un triangolo di Sierpinski vivente o trasformare la classe in un mondo di alieni potrebbero essere valide proposte per invogliare i bambini ad esplorare il mondo della matematica.

Il lavoro più divertente che abbiamo svolto con Sierpinski è stato quello di creare delle banconote e di realizzare un video ipotizzando il SUPERMERCATO di SIERPINSKI!!